Guida in italiano sull’allevamento naturale dei vitelli

La guida descrive il rapporto naturale tra la vacca e il suo vitello e trae conclusioni per un allevamento dei vitelli adatto alla specie. Tra i diversi sistemi di allevamento dei vitelli con la madre o una balia vengono presentati 10 metodi selezionati attraverso esempi pratici.
T-cheesimal OP Italia-Malta 2007-2013

T-cheesimal progetto che si pone come obiettivo generale la creazione di un network istituzionale tra il mondo della ricerca e gli attori della filiera lattiero-casearia e trasferimento di conoscenze e tecnologie nell’area transfrontaliera.
Casaro Per un Giorno

Esiste l’Obesità anche tra i nostri ragazzi? Il CoRFiLaC si è posto questa domanda, e nel 2005 affronta il problema Obesità per la prima volta inserendo all’interno del Progetto Scuola, una fase di rilevazione specifica rivolta alla determinazione del fenomeno tra i ragazzi in età compresa tra 6 e 15 anni per un totale di 1257 ragazzi (49% Femmine, 51% Maschi).
Nuovi Concetti di Gestione per il Miglioramento della Qualità del Latte

La prevenzione delle mastiti è principalmente rivolta a ridurre il più possibile il numero di microrganismi mastidogeni a cui sono esposti i capezzoli sia durante la mungitura, sia nell’intervallo tra due mungiture successive (Philpot and Nickerson, 2000). Nel primo caso, come abbiamo visto, assumono una notevole importanza la tecnica e l’impianto di mungitura; nel secondo caso risulta molto importante la pulizia degli animali e conseguentemente degli ambienti zootecnici.
Développement de la FiLière Laitière et Fromagère en Algérie

In piccolo il progetto “Sviluppo della Filiera Lattiero-Casearia in Algeria” vuole fa prendere coscienza ai produttori dei villaggi che il loro sapere, i loro prodotti, sono una risorsa non solo culturale, ma anche materiale da salvaguardare, da difendere. Per far questo non si può essere soli. Bisogna conoscersi e condividere le proprie esperienze, organizzarsi per valorizzare le specificità, per un mondo che conservi la propria complessità.
Cheese & Fish

L’idea Cheese & Fish è figlia della ricerca del CoRFiLaC rivolta a conoscere e valorizzare le materie prime nel loro contesto antropologico, culturale ed ambientale. Il CoRFiLaC ha finalizzato, da sempre, la propria ricerca ai Formaggi Storici Siciliani, per capire l’origine delle proprietà aromatiche ed organolettiche che li caratterizzano.
I Formaggi Storici Siciliani

Questo libro ha come obiettivo quello di presentare i risultati della ricerca, condotta dal CoRFiLaC, su alcuni dei principali formaggi storici siciliani. Prodotti caseari che, per la loro diversità bio-organolettica ed in quanto “testimonial” del patrimonio storico-culturale delle popolazioni e dei luoghi cui appartengono, vanno annoverati tra le opere d’arte. Opere d’arte casearie che rientrano tra i beni culturali del nostro Paese e che vanno tutelate e preservate nel contesto storico e paesaggistico, artistico e culturale che rappresentano.
Tradizione e sicurezza alimentare dei formaggi storici siciliani

La tutela della tipicità delle produzioni è uno degli obiettivi che da sempre la Regione Siciliana persegue. Basti ricordare la strada percorsa in questi anni con i riconoscimenti delle denominazioni di origine protetta, le indicazioni geografiche protette, le attestazioni di specificità, etc.
il Ragusano: Formaggio d’Autore

Il Ragusano è un prodotto naturale, frutto dell’esperienza plurigenerazionale dei casari iblei, i cui fattori che ne determinano le peculiarità organolettiche, aromatiche e salutistiche, sono complessi ed innumerevoli. Fattori che definiamo “caratteri della bio-diversità”, proprio perché dal loro equilibrio sinergico si ottiene da secoli un formaggio unico al mondo fortemente legato al territorio di produzione. Il Ragusano un formaggio vivo, sia per la popolazione microbica che la costituisce che per i processi enzimatici che determinano la maturazione nel corso della stagionatura.
I pascoli naturali

Con il presente lavoro ci si propone:
di determinare l’incidenza percentuale delle specie presenti in campo in diverse annate foraggere (1997, 1999, 2000)
di definire le specie preferite dall’animale e le differenze di preferenze tra un animale e un altro
di determinare l’incidenza delle specie pascolate sul totale della biomassa ingerita
di calcolare un’incidenza di appetibilità.